Un tuffo nel passato
Le popolazioni abruzzesi di origini molto diverse come
i Marrucini, Piceni, Vestini e Frentani entrarono presto in conflitto con i Romani e,
dopo essere state definitivamente sconfitte intorno al 304 a.C., divennero
degli importanti alleati di Roma. Sebbene alcuni di loro, come i Marsi,
restarono sempre attivi, promuovendo la guerra sociale del 90 a.C., e
allestendo uno stato federale con capitale Corfinio.
Al diffondersi del cristianesimo, la regione fu fortemente evangelizzata e, intorno al V secolo, vi fiorì un monachesimo locale. Con le invasioni longobarde (572), dopo essere stato devastato, il territorio fu diviso tra il ducato di Spoleto e il ducato di Benevento.
L'Abruzzo ottenne una vera e propria organizzazione in contee solo quando il ducato di Spoleto fu invaso dai Franchi, e la sua parte centrale divenne il comitato autonomo della Marsica, nell'843.
Fu Federico II a riunire la regione, facendone una sola provincia con capoluogo a Sulmona, e fondò L'Aquila. Città pensata per dominare l'intera zona.
Annessa al Regno di Napoli sotto gli Angioini, divenne possedimento degli Aragonesi in seguito ad estenuanti lotte di potere.
Invasa, infine, prima dagli Austriaci, e poi dai Borboni, dal 1734 al 1860, si oppose alla propria annessione alla Repubblica Partenopea.
Fu definitivamente "liberata" solo con l'unificazione d'Italia.
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